Dal 13 al 17 novembre, l’ITC “Acciaiuoli-Einaudi” di Ortona ha promosso uno scambio interculturale partecipando al Progetto Erasmus e ospitando alcuni ragazzi venuti dall’Est Europa (Turchia, Romania, Slovenia).
Ecco alcune impressioni raccolte da alcuni di loro, utili a capire l’importanza di questa iniziativa.
«È stato utile per migliorare il nostro dialogo in inglese, ci siamo resi conto che un conto è studiare le regole e memorizzare il lessico e altro è parlare direttamente in lingua senza nessun aiuto didattico. È stato bello conoscere ragazzi di altri paesi: in particolare noi di Terza A T abbiamo legato con i ragazzi sloveni, conoscevamo già alcuni di loro perché eravamo stati ospitati in precedenza in Slovenia. Ci siamo cimentati negli scioglilingua, noi in sloveno, loro in italiano. Ci siamo confrontati sulle diversità tra le nostre scuole: le loro primaria e secondaria di primo grado si dividono in otto gradi. Dal nono grado si chiama High School, che sarebbe come le nostre secondarie di secondo grado. Più volte abbiamo fatto degli incontri qui a scuola, in aula magna, dove abbiamo fatto delle presentazioni sul nostro cibo e sulle nostre bellezze legate al patrimonio storico artistico e ambientale; li abbiamo portati a visitare alcuni luoghi dell’Abruzzo, tra Chieti, Pescara e Lanciano e, ovviamente, Ortona. Una di queste giornate è stata dedicata all’arte: abbiamo fatto concerti, alcuni hanno ballato: i ragazzi della Turchia si sono esibiti in un ballo tradizionale. A marzo verranno da noi altri ragazzi, sempre da Slovenia, Romania e Turchia, che noi siamo prontissimi a ospitare». (Guglielmo, III A T)
«Personalmente considero la partecipazione a questo progetto una vera e propria fortuna. Ho viaggiato molto (crociere, viaggi d’istruzione, etc.), ma non avevo mai avuto modo di confrontarmi così da vicino con culture e tradizioni diverse. Visitare un paese nuovo è stata un’esperienza unica, ma è stato ancora più importante essere coinvolti nella vita di ogni giorno, vivere come loro. Ho avuto modo di frequentare la scuola slovena, totalmente diversa da quella italiana, con nove gradi di istruzione in un unico istituto; abbiamo svolto un progetto inerente il “no al pregiudizio” esprimendoci con disegni, rappresentazioni musicali e balli locali. Quando i ragazzi stranieri sono venuti in Italia, siamo stati entusiasti di far visitare loro il nostro territorio e di far assaggiare i nostri piatti tipici. Questo scambio culturale ci ha permesso di crescere, di conoscere diversi modi di vivere e, soprattutto, ha permesso a me di trovare nuovi amici. È stata un’esperienza che non dimenticherò. (Daniele, V B T)
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