Breve relazione sul Convegno di approfondimento sui limiti personali e sociali organizzato ad Ortona dall’ Associazione Radix Unica
L’incontro del 12 maggio 2018 ad Ortona presso l’Aula magna del professionale, con la partecipazione di oltre 160 giovani studenti dell’Ipsia “Marconi” , di alcune IV classi dell’Ist Nautico “Acciaiuoli” di Ortona e della IV Ipsia “De Giorgio” di Lanciano, si iscrive nel percorso, tra l’altro previsto dallo statuto della associazione, di avvicinamento delle giovani generazioni per presentare attraverso tutta una serie di approfondimenti e di esperienze vissute una nuova via cioè una proposta di apertura all’altro, al diverso , alla persona fragile e alla solidarietà concreta. Sopratutto osservare le proprie fragilità personali e relazionali da un vertice di osservazione diverso con una apertura reale alle problematiche sociali, impegno che va oltre il mi piace posto dai ragazzi su Facebook.
C’e stata però una condizione che mi ha dato una grande forza per portare avanti il tutto tra mille difficoltà, difficoltà a volte davvero inspiegabili e insanabili come un incidente che ha colpito, poche ore prima Francesca, una attrice di Pescara che doveva presentare il tutto e recitare una poesia. Questa realtà è stata il vedere che alcuni Volontari si sono presi carico di questo progetto, si sono fusi con i volontari dell’associazione si sono davvero resi indispensabili. Mi riferisco in primis ad Enzo Parenza che da lontano ha messo a disposizione la sua preparazione tecnica e artistica ma anche a Massimo e Sandra Sentuti, Angelo Petrone, Maurizio Rauzino che si sono mescolati, sostenendo non solo i componenti della associazione ma anche i tecnici della scuola.
Al momento dell’inizio del convegno con la sala già piena, due V dell’Ipsia mi chiedono di partecipare anche se le ultime classi e le prime erano state escluse.
Visto la loro insistenza e quella dei colleghi consento tale inserimento, senza neanche l’autorizzazione del preside, non valutando bene però lo spazio residuo. In poche parole vengono occupati anche i corridoi; davvero un pienone.
Mi prende pero l’angoscia che con una tale ressa i ragazzi potrebbero distrarsi e disturbare anche perchè non sono tutti degli angeli.
Invece c’e stata una attenta partecipazione a tutto quanto si diceva o avveniva come i filmati, gli spot le esperienze che toccavano argomenti scottanti ecc.
Il silenzio e la partecipazione è stato secondo me il termometro di interesse di questi ragazzi che si sono trovati davanti ad “un lancio” di situazioni che loro stessi vivono ma che per la prima volta forse venivano espresse cosi.
Il preside giunto in ritardo fermandosi all’ingresso con i suoi collaboratori, vista la folla dei giovani, ha avuto un sobbalzo ( mi hanno raccontato che aveva paura di intemperanze) ma vista l’attenzione si è ricreduto e nel suo intervento ha messo in luce che era la prima volta finalmente che era stata evidenziata l’unita della scuola (i tre istituti: nautico, professionale e commerciale sebbene uniti nella direzione sono molto competitivi tra loro).
Stefano un imprenditore di Chieti molto vicino alla Radix Unica ha raccontato la sua vita fatta di scelte a volte difficili ma totalitarie come quella di non chiudere la sua azienda per fallimento ma ritardando tale evento per consentire che i suoi dieci operai trovassero altra sistemazione. Tale scelta pero ha visto la perdita del suo patrimonio.
Maurizio Rauzino spinto con forza da me a raccontare le sue scelte controcorrente ha coinvolto cosi tanto la sala da essere alla fine osannato dagli studenti e dai professori.
Si è messo molto l’accenno sulle problematiche delle persone fragili di cui l’associazione tenta di dire la sua e di occuparsene e sulle grosse problematiche sociali attraverso le parole di Ilaria una nostra dell’associazione.
Non sò sinceramente cosa nascerà da questo incontro ma il polso della realtà che si è costruita lo lascerei a Tommaso un ragazzo Erasmus del IV Ipsia che doveva parlare dell’esperienza che alcuni ragazzi Erasmus stanno facendo con noi della Radix Unica sui diritti umani e sul volontariato. Questa esperienza l’hanno portata a Praga presentando appunto anche questa Associazione. Ebbene al momento di iniziare senza preavvisarmi si ferma e dice: no! parlerò prima di una mia esperienza fatta con la Radix ad un convegno di Montesilvano cioè del convegno dei volontari e dice cose sensate sulla raccolta dei beni. Dopo parla del progetto Erasmus.
Alla fine dell’incontro mi ha detto: prof per la prima volta mi sono sentito libero di dire in pubblico ciò che sto passando a casa con mia madre affetta dalla SLA. Pero mi sono fermato perchè avevo paura che lei si arrabbiasse. Gli ho risposto che invece sarei stato felice perchè finalmente si apriva a donare il suo dolore.
Angelo ha chiuso il convegno nel silenzio con la poesia ITACA di Kavasis. Questa ultima attenzione da parte degli studenti è stata la risposta a chi li definisce intemperanti.
CHIETI 13/05/2018 Giuseppe Spadavecchia
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