LA STORIA (DELL’ARTE) SIAMO NOI (parte seconda)

“Da dove venite?”

“L’Aquila”. “Noi da Pescara”. “Pennapiedimonte”. “Ripa Teatina”. “Vengo da Cappelle sul Tavo”.

“Benvenuti! Noi siamo i ragazzi dell’ITC di Ortona e saremo le vostre guide in questa passeggiata a Terravecchia”.

Circa 700 visitatori, tra sabato 13 e domenica 14 ottobre, in occasione delle giornate FAI d’autunno, sono stati accolti da alcuni dei ragazzi dell’indirizzo turistico dell’ITC di Ortona lungo le strade della zona più antica della loro città, a caccia di storia e di arte. Per i giovani alunni è stata occasione per sperimentare il lavoro della guida turistica, una delle professioni legate al loro indirizzo di studi; per i turisti è stato un modo inedito e simpatico di conoscere qualche notizia su Ortona e scoprirne alcuni angoli caratteristici.

“Non ci era mai capitato di ascoltare studenti della ragioneria parlare di architettura: è una cosa bellissima, continuate così”. “Non sapevamo che la Ragioneria avesse un indirizzo turistico: è bello avvicinare i giovani all’arte”. Alcune signore arrivate da fuori hanno commentato così l’operato degli studenti. Qualche visitatore esperto ha dato consigli e condiviso aneddoti con alcuni dei giovani Ciceroni, per aiutarli ad arricchire le loro presentazioni. E per una ragazza particolarmente emozionata nell’esporre le notizie sui palazzi storici di Corso Matteotti, tanti applausi di incoraggiamento.

Le due giornate FAI hanno lasciato impressioni ed emozioni indelebili nelle nostre aspiranti guide turistiche e tutti sono stati concordi su un punto: è stata un’esperienza che vale la pena ripetere. “Per me – ha commentato Giuseppe, alunno di seconda, il più giovane dei “ciceroni” – è stata un’esperienza molto importante, perché ho potuto valorizzare le bellezze e i monumenti della nostra città: ognuno di noi, nel suo piccolo dovrebbe impegnarsi in tal senso. È stato importante anche il poter socializzare di più con i miei compagni di scuola e il poter fare un primo ingresso nel mondo del lavoro, iniziando a familiarizzare con le responsabilità che ognuno deve assumere”.

Gli alunni di terza, da poco introdotti allo studio dell’arte, si sono dovuti impegnare maggiormente rispetto ai compagni esperti di quinta, ma alla fine sono stati forse i più entusiasti: Lorenzo ci ha raccontato che “L’esperienza di guida FAI mi è piaciuta molto: è stato bello presentare a persone venute da fuori i monumenti della città in cui vivo. È differente dall’essere interrogato a scuola, più difficile, ma anche molto più stimolante. Ci hanno fatto i complimenti per il lavoro svolto: spero di rifarlo al più presto, lo vedo come un possibile lavoro futuro, mi piace lavorare a contatto con il pubblico”.

“È stata un’esperienza davvero significativa – è intervenuto Gabriele – a volte non ci rendiamo conto del patrimonio storico artistico delle nostre città: è giusto valorizzare i beni culturali attraverso queste iniziative, anche nelle città meno importanti e meno conosciute. È stato bello far scoprire cose nuove non solo ai turisti, ma agli stessi ortonesi: anche chi vive da sempre a Ortona magari non conosce fino in fondo i beni della propria città”.

I ragazzi di quinta non avevano ancora fatto un’esperienza del genere: “A fronte della tanta affluenza, abbiamo rivalutato la nostra città e abbiamo capito che ci sono motivi che attirano qui così tante persone: non me l’aspettavo!” Francesco non trattiene l’entusiasmo: “In più, mi sono divertito tantissimo, perché fare quell’esperienza lì ci ha portato a scoprire le capacità che ognuno di noi ha. Fare la guida turistica, anche se si è trattato di due soli giorni, è un qualcosa che si impara mentre lo stai facendo. Poi anche le persone ci hanno aiutato: ad esempio, nel primo gruppo che ho guidato, ho trovato un professore di storia, di Ortona, che mi ha aiutato con i termini e con le informazioni. Ho ricevuto tanti consigli e vedere le persone affascinate nell’osservare ciò che andavo illustrando mi ha fatto capire che non basta aver studiato le nozioni da ripetere, come fai a scuola, ma deve anche piacerti spiegare quelle cose, perché la passione arriva alla gente e le aiuta a capire di più e meglio e le incuriosisce”.

Sara è più pragmatica: “Al di là della stanchezza, che alla fine è stata tanta, mi sono stupita di vedere quanta gente ha partecipato all’iniziativa; inoltre abbiamo potuto valorizzare il territorio, scoprendo cose nuove sulla nostra città. Io stessa ho scoperto su Ortona cose che non sapevo, nonostante ci sono nata. Sono stata fiera di raccontare la mia città alle persone arrivate anche da molto lontano: c’erano turisti giunti addirittura dalle Marche! Spero che si replichi, magari coinvolgendo più studenti”.

“Sono qui a Ortona da circa quattro anni e questa esperienza mi ha avvicinato molto alla realtà di questo posto: condivido le parole della mia compagna di classe” – racconta Giuliano – Per noi ragazzi dell’indirizzo turistico dell’ITC è importante fare questo tipo di esperienze. Mi ha meravigliato il fatto che non siamo stati coinvolti negli anni passati e che la proposta sia arrivata dall’Istituto Professionale. Sono soddisfatto di aver partecipato a questo progetto, sento di aver imparato un sacco di cose su Ortona: cammino sempre per le strade oggetto dell’itinerario che abbiamo illustrato ai turisti e non sapevo che i palazzi che vi si trovano fossero importanti. Secondo me, l’iniziativa del FAI potrebbe riuscire ancora meglio coinvolgendo più scuole”.

(Hanno collaborato Giuseppe Poeta – IIB, Lorenzo Ranni, Gabriele Paludi – IIIA TUR, Francesco Sanvitale, Sara Galasso, Giuliano Subashi – VA TUR dell’ITC)

Author: redazione

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