Non ho voglia di narrare la trama di questo romanzo, sarebbe banale e magari dimenticherei importanti particolari.
Piuttosto mi piacerebbe raccontare come in questo libro abbia trovato situazioni, sensazioni ed emozioni molto vicine a me, che anche io quotidianamente vivo.
Assomiglio per tanti aspetti a Marco, ma quello che più mi avvicina a lui è il piacere di scrivere. Quando scrivo mi sento libero di poter fare quello che voglio, di vivere avventure meravigliose, di incontrare e parlare con personaggi fantastici, situazioni impossibili nella vita di tutti i giorni. Vivo intensamente nelle mie storie, sogno dialoghi, combatto battaglie contro le ingiustizie e i malvagi, uso spade forgiate da maghi e mi sento forte e invincibile. Di Mike nella mia vita ce ne sono tanti, sono tutti quei personaggi delle mie storie che continuano a farmi compagnia ogni giorno. Si chiamano Kate, Isabel e poi c’è il treno presente in tutte le mie narrazioni, quello che conclude tutti i miei viaggi nelle parole. Marco ha il famoso “blocco dello scrittore”, io invece ho il blocco dell’ordine, della penna, della grafia. Il mio libro potrebbe intitolarsi “Dietro macchie d’inchiostro”. Insomma, non riesco a scrivere in maniera leggibile e, nonostante gli sforzi, solo io riesco a interpretare quello che scrivo. Così i miei racconti restano nel mio diario, mentre i miei personaggi continuano a vagare nella mia mente.
La storia di Marco mi ha rapito facendomi vivere in una sorta di suspense che mi ha portato a leggere il libro molto velocemente, pagina dopo pagina, quasi tutto d’un fiato.
Le continue incursioni nella realtà dei suoi incubi mi hanno colpito. A differenza di Marco io non ho incubi, ma tanti sogni. Alcuni potrei realizzarli con un po’ di impegno e studio, altri sono proprio impossibili.
E poi ci sono loro nel romanzo, Clint e Clinton, i due piccoli rom del campo.
Marco e Alice sono vicini a questi due ragazzini, li aiutano, trascorrono del tempo con loro facendoli sentire amati e meno soli. Questo mi ha fatto riflettere positivamente soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Lo straniero, il rom, l’immigrato sono visti spesso come coloro che minacciano la nostra società. Clint e Clinton vivono in una situazione di pericolo, con un padre alcolizzato e ladro. Alice e Marco cercano di insegnargli a vivere una vita più sana. Mi sento molto vicino ai più deboli e spesso mi sento anche io “debole” di fronte alla cattiveria umana.
Non dimentichiamo l’amore. Ogni romanzo deve prevederlo! Marco ha due donne, Michelle nei sogni e Alice nella realtà. Scelta difficile, combattuta e sofferta.
Un libro da leggere, semplice, accattivante e vicino ai ragazzi della mia età.
Lorenzo Capotosti I A ITC
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