Qualcosa da leggere…

 

In occasione della settimana dedicata ai libri e alle letture (22-27 ottobre) nelle scuole, i ragazzi del biennio ITC di Ortona propongono in lettura alcuni racconti brevi da loro prodotti durante il laboratorio di scrittura creativa cui hanno partecipato nell’anno scolastico 2017-2018, dal titolo “Vocabolario delle emozioni”. Grazie alla collaborazione con la Biblioteca Comunale di Ortona e guidati dalle insegnanti che hanno ideato il progetto, la creatività e lo spirito di gruppo degli alunni hanno prodotto brevi componimenti che rispecchiano i loro pensieri, dando libero sfogo alla fantasia e alle…emozioni. Tra le immagini, troverete anche alcune pagine illustrate da Deniz, un alunno affetto da disabilità.

Buona lettura!

UGUAGLIANZA UGUALE RISPETTO

Per tutta la mia vita, ho lottato contro tutto e tutti per far valere la mia famiglia e la mia madrepatria.

Oramai sono già due anni che vivo in Germania.

Arrivo da una terra tanto bella quanto colpita da povertà e guerre civili, il Senegal.

L’anno scorso mio fratello è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa da un poliziotto di Berlino, non aveva commesso nessun crimine ma per lui aveva un difetto, il colore della pelle che per quel poliziotto rappresentava una minaccia.

Mio fratello era la mia guida, la mia stella polare nel buio più totale, era il ragazzo diciannovenne che voleva eliminare ogni forma di razzismo con il suo motto EQUALITY EQUAL RESPECT.

Ieri il mio obbiettivo era quello di continuare la mia lotta, la sua lotta, la nostra lotta.

Una settimana fa sono stata arrestata e molestata da due poliziotti tedeschi per aver girovagato per le strade di Berlino con uno striscione con su scritto il motto di mio fratello.

Oggi sono ancora qui distrutta, invasa da graffi e lividi, urlando ai sordi, oggi ci rivedremo fratello mio, ho perso la nostra battaglia…

 

Scavongelli Francesca Angelica

GIOIRE

Gioire? Accontentarsi, pacificarsi. Descriviamo, immaginiamo, ci avventuriamo. Olezzano, cinguettano; si divertono, giocano, ammirano, chiacchierano. Ripensano, perdono? Vivono! Essere felici è incancellabile.

 

Giulia Gianfreda

Lorenzo D’Intino

Valentina Babore

Pietro Scaricaciottoli

 

LA FELICE SERENITÀ

La felicità è nelle piccole cose e, per essere felici, bisogna essere invasi dalla serenità.

Così vogliamo iniziare a descrivere quest’entusiasmante avventura.

In un caldo pomeriggio di primavera tra il profumo dei fiori e il cinguettio degli uccelli, un gruppo di ragazzi dalle poche possibilità economiche si stava divertendo lungo la sponda del lago: alcuni chiacchieravano tra loro, altri giocavano con una palla realizzata a mano e altri guardavano l’emozionante tramonto. Mentre lo osservavano ripensavano a tutto quello che avevano vissuto, momenti dolorosi causati dalla perdita o dalla separazione dei genitori. Però anche momenti felici, come in quel momento, che erano rari, si divertivano con poco. Anche stare insieme per loro voleva dire “essere felici“; sono questi i momenti che rimangono incisi nel cuore!

Linda Nardinocchi, Francesca Scavongelli, Michelle Cotellessa, 1AT – A.S. 2017-2018

LA FALSITÀ

La falsità nel mondo crea un odio profondo: è questa l’ultima frase che ho scritto sul mio diario…

A 16 anni la vita non è così bella e spensierata come la descrivono gli adulti, anzi, per alcuni ragazzi si trasforma in una vera tragedia.

Ieri mattina mi stavo preparando per un’altra giornata di scuola, il luogo che mi porta in una quotidianità quasi monotona e noiosa.

Tra spiegazioni e ansia da interrogazioni arriva la tanto attesa campanella della ricreazione e, finalmente, posso chiudermi nel mio mondo grazie alle mie amate cuffiette.

Ogni giorno vedo persone che tirano fuori la loro parte peggiore: la falsità.

È un aspetto caratteriale che tutti possediamo: in alcuni casi siamo costretti ad utilizzare “quest’arma” per adattarci alla società, altre volte questo comportamento risulta spontaneo.

Ciascuno maschera se stesso a seconda del contesto e della situazione.

Ad esempio, alcune persone preferiscono rimanere in silenzio durante una discussione, lamentandosi poi della propria scelta, pur avendola fatta consapevolmente.

Oppure, si finge spesso di essere legati a qualcuno o di appartenere a un gruppo, molte volte solo per paura di rimanere soli.

Draga Alexandra, Fuschi Sofia, Fusella Michelle Anna, Classe 1^A – A.S.2017/2018

L’ULTIMO RESPIRO

 

Ce lo dovevamo aspettare: la bellezza naturalistica è ormai sparita per far posto a parcheggi per auto, a montagne di rifiuti, a grandi grattacieli mozzafiato. E ora reduci di quel poco che già avevamo, preghiamo il passato. Il passato con ampie praterie, viste spettacolari a picco sul mare e quella vastità di piante e animali che invadevano il mondo. Sembra non esserci speranza per salvare il presente, da quell’aria pura ora lo smog si taglia con il coltello, le campagne una volta coltivate ora sono sede di industrie da cui ogni giorno fuoriesce gas inquinante. Siamo costretti a guardare quello che avevamo da schermi o fotografie, che non possono essere certamente paragonati alla realtà. Le persone chiedono aiuto invano, l’errore ormai è stato commesso, non si può tornare indietro. Una speranza c’è, però il mondo e i suoi abitanti devono impegnarsi al massimo. Ridurre l’inquinamento non è facile, bisogna avere pazienza e aspettare. Ripongo ancora una briciola di speranza in questo mondo, speranza che viene dal cuore contraddetta dalla mente che già sa come andrà a finire.

Giulia Gianfreda

Valentina Babore

Pietro Scaricaciottoli

L’ULTIMO RESPIRO

Non me l’aspettavo un’ospitalità così sgradevole: niente più uccellini che cinguettano, niente più ampi spazi verdi, niente più paesaggi mozzafiato.

Mi sento più stanca del solito, quasi esausta. Mi manca il respiro, coperto dallo smog e dai fumi delle industrie che fuoriescono dalle ciminiere.

Non vedo più bambini giocare sotto al sole caldo, spazzolati da una leggera ed inebriante brezza.

Eppure ho ancora un briciolo di speranza, in quanto confido nel genere umano e nella forza che ognuno di essi ha.

Sabrina De Acetis, Marco Ciancetta, Tommy Bracciale, Cristian Presutti

Classe I A – A.S. 2017/2018

L’UGUAGLIANZA

Per tutta la vita ho sognato di stare al suo fianco e adesso sono sua moglie.

Da qui ho cominciato a raccontare ai miei figli come ho conosciuto il loro papà: al liceo mi piaceva molto anzi moltissimo e mi vergognavo di parlarne con le mie amiche dato che Saul era un ragazzo di colore e avevo paura che mi avrebbero preso in giro. Passai i cinque anni del liceo con questa cotta, non gli ho mai rivolto parola e quando incrociavo il suo sguardo facevo finta di guardare il pavimento; ma l’ultimo giorno di scuola ebbi coraggio, andai a lui e gli dissi quello che provavo e lui, all’inizio sembrava imbarazzato ma poi mi disse che anche lui provava quello che provavo io. Dopo quel giorno iniziammo a frequentarci e nel weekend, quando avevamo del tempo libero, uscivamo per parlare di noi. Uno di quei pomeriggi ci fidanzammo e, nel sesto anniversario di fidanzamento, siamo andati al ristorante. Mentre stavamo cenando, ad un certo punto, lui si è alzato, ha preso una scatoletta nella tasca, si è inginocchiato e mi ha chiesto di sposarlo: piangendo dalla gioia gli dissi di si e lo abbracciai fortissimo.

Dopo un anno e mezzo decidemmo di sposarci e di avere dei bambini.

Linda Nardinocchi 1AT

L’UGUAGLIANZA

Per tutta la mia vita ho sofferto a causa delle offese così forti e pesanti tali che ogni giorno tornata da scuola mi rinchiudevo in cameretta a piangere, tanto che non mangiavo neanche e tutto questo solo perché ero di colore.

Da cinque anni vivo in Italia e da 5 anni non ho delle amiche, tutte le ragazze che incrocio per strada mi ridono in faccia dicendo di suicidarmi perché non servo a niente e sono una nullità in confronto a loro.

Un giorno però tutto è cambiato: mentre camminavo per andare verso la mia classe Francesco, ragazzo del terzo anno, mi venne a sbattere involontariamente facendo cadere i miei libri e in quell’istante i nostri sguardi si sono incrociati. Lui mi chiese subito scusa e mi disse se il pomeriggio avevo voglia di andare a fare una passeggiata con lui, io senza nemmeno pensarci dissi di si. Era la prima volta in cinque anni che qualcuno mi chiedesse di uscire con lui, tantomeno il ragazzo per me più bello della scuola. Arrivato il pomeriggio mi misi il vestitino più bello che avevo, mi truccai, mi aggiustati i capelli e uscii di casa. Arrivai al bar, lui era lì, con un mazzo di rose rosse, le mie preferite. Lo salutai, mangiammo qualcosa e poi andammo al parco dove lui me se mi volevo fidanzare con lui e io dissi naturalmente di si. Era il ragazzo più romantico che avessi mai incontrato; alle sette di sera con il sole che piano piano scendeva, mi diede un bacio.

Quel giorno, quel bellissimo giorno mi sentii per la prima volta accettata e il razzismo per me era stato vinto.

Michelle Cotellessa 1AT

LA RABBIA È SEMPRE NEI MIEI PENSIERI

Entrando nella galleria, il mio sguardo fu catturato da due occhi molto profondi e grandi. Curiosità, rabbia, attrazione, questo mi attirò, e il tutto mi sembrò scurirsi all’ improvviso. Quel quadro ritraeva un volto di un uomo corpulento, nerboruto, quasi senza collo e senza baffi. Quella giornata per me fu turbolenta, non so spiegarmi il perché esattamente, so solo che la rabbia mi pervase e che quella sera non riuscii a dormire. Inutile dire, quel quadro mi ha stregato e ormai la rabbia è sempre nei miei pensieri.

Lorenza Casalanguida, Albert Peltea, Elisa Pia La Croce

Classe 2^A – A.S 2017/ 2018

 

AMORE, PASSIONE

Ricordo ancora il tempo passato. Quando ho provato per la prima volta l’amore. Ho provato quel sentimento che trascende il tempo e il passato. La ricordo ancora con i capelli che le scendevano lunghi e soffici lungo la schiena. Il suo sorriso che mi faceva sempre ritornare il buon umore, i suoi occhi pieni di passione in cui mi perdevo sempre dentro. Non eravamo una semplice coppia, eravamo amanti. Tra noi c’era tanta passione e siamo arrivati al punto di distruggerci.

Ivan Belletti, Federica Trombetta, Florian Xhoraj

Classe 2^B – A.S 2017/2018

 

ESTATE E LIBERTÀ

Volo libero nel cielo, attraversando il limpido mare. Nella mia migrazione vidi il piccolo porto con un faro e un’osteria. Decisi di fermarmi ed ammirare l’azzurra acqua. Sul molo incontrai un gabbiano che mi offrì da mangiare e diventammo subito grandi amici. Il gabbiano decise di accompagnarmi fino in Africa per svernare e trovare una compagna. Trovai una compagna con la quale vissi felice e contento.

Gabriele Scarinci, Deborah Di Benedetto, Sara Petrongolo 2^ B

 

ANTICHITÀ, TRISTEZZA/MALINCONIA

Entrando nel mio studio, in una mattina di primavera rimasi sorpreso nel vedere angoscianti signore attendere la mia visita. Rimasi allibito alla scoperta di una malattia che aveva colpito la maggior parte di esse. Questa malattia poteva essere contratta dalla puntura di una zanzara di palude. Il problema era che nelle vicinanze non c’erano paludi. Decisi così, di fare un appello a tutti i cittadini per avvisarli di questo nuovo pericolo.

Rebecca Nocella, Erika Durishti, Carmen Addamiano

Classe 2^A – A.S 2017/ 2018

Author: redazione

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